mercoledì 2 dicembre 2015

CHE FORZA QUESTO BABBO NATALE!

Ed ecco un originalissimo e divertentissimo racconto di Natale per piccoli ..e grandi!

CHE FORZA QUESTO BABBO NATALE!


Correva voce già da parecchio tempo che Babbo Natale stesse attraversando un periodo di crisi: non vi preoccupate, non una crisi economica! Più che altro una crisi psicologica! I tempi sono cambiati e anche i bambini ed i loro desideri sono diversi. I giocattoli sono sempre più complicati e solo Babbo Natale è rimasto lo stesso: sempre la solita divisa, la stessa barba, il medesimo pancione, per non parlare poi della slitta, stesse renne, stessi decori, insomma tutto uguale da anni e anni. Troppo anche per uno legato alle tradizioni come lui. “ Il mondo non è più quello di una volta” - spesso questo pensiero occupava la mente di Babbo Natale quando, davanti al caminetto, trascorreva le serate con in bocca la sua inseparabile pipa e tra le mani le lettere che molti bambini ( forse pochi lo sanno) gli scrivono tutto l'anno, chiedendogli consigli o raccontando le loro avventure come si fa con un caro amico. Proprio durante una di queste serate la crisi, che già covava da parecchio tempo nel nostro beniamino, raggiunse il culmine. “Adesso basta!” - si alzò dalla poltrona sbottando - “ Nuovo look per questo vecchio, tutti amano le novità? E allora quest'anno saranno accontentati!” . Subito chiamò a raccolta i suoi famosi collaboratori, i folletti. Questi simpatici e buffi ometti erano da sempre al sevizio di Babbo Natale, fedeli e servizievoli in tutto, ma terribilmente stupiti dalle richieste assurde che ricevettero quella sera. Il cuoco, da quel momento in poi, doveva cucinare cibi dietetici, il sarto realizzare un nuovo costume natalizio, il barbiere studiare un nuovo taglio di barba e capelli, i giocattolai creare giochi all'avanguardia e, dulcis in fondo, il folletto più prestante fisicamente dare lezioni di ginnastica per far trovare la linea di un tempo ( così almeno sosteneva lui) ad un uomo ancora giovane e pimpante. Facile immaginare la preoccupazione che si disegnò sul volto dei poveri ometti. L'espressione terrorizzata sul volto di Musk, folletto dal fisico decisamente sportivo, la diceva lunga su come sarebbero stati terribili i mesi prima di Natale. Ma si sa, Babbo Natale è Babbo Natale e i suoi ordini, purtroppo, non si discutono! Tutti si misero freneticamente al lavoro. I risultati tardavano ad arrivare, perché la dieta studiata da Milk (il folletto cuoco) non saziava ( e come poteva) l'uomo più amato dei bambini e lo rendeva di cattivo umore. Il sarto Filk non riusciva a confezionare un abito decente, il barbiere Forbik cambiava continuamente idea sul taglio e il povero Musk continuava a perdere peso mentre il suo capo nemmeno un grammo. Tuttavia, tra mille difficoltà, alla vigilia di Natale, il nuovo Babbo Natale era pronto: magro di qualche etto, fasciato in una tutina verde e gialla con berretto blu, sbarbato con pizzetto da moschettiere si sentiva in piena forma. Non guardò neppure nel sacco per verificare se i doni erano ben confezionati. Si fidava ciecamente dei suoi collaboratori e saltò ( si fa per dire) sulla slitta rimessa a nuovo per l'occasione. Le renne, tosate e pennellate a pallini fosforescenti, poco gradivano il nuovo look. In realtà gli animali erano gli unici ancora rimasti con i piedi, pardon, con le zampe ben piantate a terra. Nel vederlo partire i folletti tremavano e non certo per il freddo! Prevedevano guai e mai previsione fu più azzeccata! I giocattolai intanto facevano le valige, i regali che avevano preparato ( tra l'altro tutti uguali) erano certi che avrebbero fatto arrabbiare Babbo Natale. Quindi meglio cambiar aria prima del suo ritorno. E Babbo Natale? Che notte da dimenticare! I genitori che gli aprivano la porta scoppiavano dal ridere credendo ad una trovata pubblicitaria ma, dopo le sue affannose spiegazioni circa il nuovo look, lo facevano entrare ma lo guardavano poco convinti e decisamente riluttanti al cambiamento. I pochi bambini che erano riusciti a vederlo di nascosto rimanevano a bocca aperta, poi si buttavano sul letto dandosi pizzicotti per sapere se erano davvero svegli. Il povero Babbo Natale, sempre più avvilito, finì pure in guardina. I poliziotti di ronda notturna, avevano multato la sua slitta in divieto di sosta e, alle sue spiegazioni circa il permesso di parcheggiare ovunque visto il suo importantissimo compito, lo portarono in commissariato, scambiandolo per un ladro travestito (pure male) che, spacciandosi per Babbo Natale, entrava nelle case a far man bassa. Che umiliazione! Quando le sue generalità furono accertate, i poliziotti, terribilmente avviliti, si scusarono, pregandolo però di capirli. Così conciato era davvero irriconoscibile e sospetto. Perdono accordato e regalo dato in segno di pace, anche se ormai bambini non lo erano più. Che notte! Mentre rincasava, Babbo Natale decise che la modernità non faceva per lui e che in fondo a tutti piaceva così com'era sempre stato. “Il prossimo Natale tutti riavranno il solito Babbo Natale, con la solita divisa, la stessa (speriamo ricresca in fretta) barba e la medesima pancia (per quella nessun problema!). E i regali? Già, quei pacchetti tutti uguali, rettangolari, piuttosto piccoli, solo adesso si ricordava di non averli controllati, ma per fortuna (o per sfortuna), ne era avanzato uno nel sacco. “Lo aprirò a casa” - pensò. Esausto per la nottataccia, rientrò nella sua abitazione dopo aver sistemato slitta e renne nella stalla. Si mise il pigiama, prese l'inseparabile pipa e si sedette sulla cara e vecchia poltrona. “Non c'è nessuno in giro” - rifletté - “strano, di solito mi aspettano tutti alzati per chiedermi com'è andata, bah! Si vede che li ho fatti lavorare troppo e sono già andati a dormire”. Mentre pensava spacchettava il regalo rimasto. Era un dvd. Sempre più incuriosito accese il video e lo inserì. Povero Babbo Natale! Non sapeva che l'ultima moda in fatto di regali erano proprio i dvd per i più piccoli e i giochi del “grande fratello” per i più grandicelli! Una telecamera lo aveva ripreso di nascosto durante le sue buffe ore di ginnastica, le sue mangiate a uovo sodo e insalate, le sue sedute dal sarto e barbiere e con lui i folletti, anch'essi ripresi a loro insaputa durante i preparativi. Ne venne fuori un divertentissimo ed inedito film. Anche Babbo Natale, dopo un comprensibile stupore iniziale, si divertì moltissimo e alla fine esclamò: “ Ben mi sta! Il prossimo anno trenini, costruzioni, peluche, bambole e giochi di società per tutti!”. E i folletti giocattolai? Tutti alle Hawaii, giusto il tempo per far calmare le acque. E i bambini? Tutti davanti alla televisione, felici di aver trascorso qualche ora con l'uomo più simpatico del mondo. Ed io? Io, che non credevo più a Babbo Natale, gli sto scrivendo una lettera per complimentarmi con lui e per pregarlo di farci sognare ancora, ne abbiamo tanto bisogno!